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Page:Vocabolardlladinleterar.pdf/26

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Le forme citate come prime datazioni provenienti da questi testi non rispecchiano perciò l’ortografia originale degli autori, ma quella più moderna degli editori degli stessi. È evidente che un’attestazione scritta talmente tardiva come quella del ladino, non può servire per la datazione diretta dell’“uso” delle parole ereditarie, che – in quanto tali – sono necessariamente presenti nel ladino fin dall’inizio, senza interruzioni diatopiche e diacroniche. Ciò nonostante, anche le prime attestazioni tardive possono rilevarsi utili in alcuni contesti. Nel caso concreto, possono servire a distinguere i lessemi che già erano in uso in un determinato momento, da quelli messi in circolazione dal recente corpus planning che ha fatto seguito all’ufficializzazione del ladino dolomi-tico a livello amministrativo nel 1989 per le varianti della Val Badia e della Val Gardena, e nel 1993 per la variante della Val di Fassa. In aggiunta, le prime datazioni danno alla documentazione del lessico ladino dolomitico una profondità storica.[1] Il campo della prima datazione verrà continuamente attualizzato mediante lo spoglio sistematico di tutte le fonti disponibili, come risultano dalla Bibliografia ladina.

Documentazione dialettale

Il VLL include in linea di principio tutti gli idiomi scritti della Ladinia storica, ovvero “Ladinia bris-sino­tirolese”.[2] Essi sono (nella loro disposizione diatopica e con le rispettive sigle): gad. = ladino scritto della Val Badia (koinè scritta della Val Badia)mar. = marebbanolsm. = basso badiotto (ladino dell’area di San Martino)bad. = alto badiottocolf. = ladino di Colfosco grd. = gardenesefas. = fassano (koinè scritta della Val di Fassa)caz. = cazet (alto fassano)bra. = brach (fassano centrale)moe. = moenat (varietà di Moena)liv. = livinallesecol. = collese (varietà di Colle Santa Lucia)amp. = ampezzanoLD = Ladin Dolomitan (koinè scritta interladina)MdR = koinè scritta proposta da Micurá de Rü/Nikolaus Bacher nel 1833† = forma disuetaLe forme inserite corrispondono ai cognati dialettali del capolemma nella prima categoria gramma-ticale menzionata. In particolare, per le forme verbali si citano le forme dialettali dell’infinito, ma non quelle del participio.

  1. Videsott, Paul: Il Dictionnaire Étymologique Roman, il Vocabolar dl ladin Leterar e il loro apporto allo studio del ladino dolomitico. In: Castrignanò, Vito Luigi; De Blasi, Francesca; Maggiore, Marco (edd.): In principio fuit textus. Studi di linguistica e filologia offerti a Rosario Coluccia in occasione della nomina a professore emerito.Firenze: Cesati, 2018, 581-592, p. 588.
  2. Per le ragioni di questa scelta si cfr. in particolare Videsott, Paul: Il Vocabolar dl ladin leterar: innovazioni metodologiche e tecniche nella lessicografia di una lingua romanza minoritaria. In: Antonelli, Roberto; Glessgen Martin; Videsott,Paul(edd.):Atti del XXVIII Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza(Roma 18-23 luglio 2016), 2 vol., Strasbourg, ÉLiPhi, 2018, 826-835, p. 826-827